Il bruco che non sapeva di essere una farfalla
C’era un bruco, che camminava solitario in un prato. Guardava tutto dal basso verso l’alto. Tutto era più alto di lui: dagli esili fili d’erba fino agli alberi più grandi e maestosi. Lui era costretto a proseguire a terra, sfiorando il terreno e per salire sugli steli delle piante, per mangiare qualche foglia era una faticaccia!
Camminava così triste perché sopra di lui vedeva delle splendide farfalle volare libere nel cielo. Farfalle che non faticavano a salire in alto, tanto da superare anche le piante più alte.
Eppure lui, così piccolo e impacciato, perché era attirato dal cielo? Se lo chiedeva da sempre.
Diceva tra sé e sé: “caspita se potessi volare!” “Quanto vorrei essere più leggero e sfoggiare colori così belli!”
e poi continuava “ma sono solo un bruco, il mio posto è per terra”
Il bruco un giorno vide una farfalla …
a terra, vicino a lui e volle parlarle:
“ciao, io sono un bruco, che bella che sei! Mi insegni a volare?”
e la farfalla rispose:
“ciao, so bene chi sei… ma perché dovrei insegnarti a volare?”
Il bruco: “Perché sento il richiamo del cielo, del vento, della leggerezza. Ma sono così goffo, che a stento riesco ad arrampicarmi sui steli dei fiori” fece un sospiro e poi continuò perplesso “come mai mi conosci? Io non credo di averti mai incontrato prima!!!”
Rispose la farfalla “certo che non ci conosciamo, ma so chi sei, perché sei come me, o meglio io ero come te… ed ora guarda cosa sono diventata!”
L’insettino verde era incredulo “Non ci credo, non prendermi in giro! Tu sei bella, leggera, elegante e piena di colori sgargianti. Guardami bene, io sono pesante, goffo e solo di pochi colori scuri”
La farfalla si avvicinò al bruco e gli disse con amore e senza pretese di essere capita.
“Tu alzi la testa e guardi il cielo, nessun altro insetto che non può volare lo fa. Perché non è nella sua natura. Ma tu cammini per terra e guardi il cielo. Ne sei attratto, lo ami. Ci guardi e vorresti volare anche tu. E’ la tua vera natura che ti chiama. Ma ti guardi e ti abbatti perché non capisci questo richiamo. Ti fermi solo a vedere la tua forma di adesso e la mia forma di farfalla. Ma… dimmi la verità. Non senti alle volte il richiamo di fermarti? Cambiare? Trasformati? lasciare andare ciò che non sei?”
Stupito, il bruco rispose “Si che lo sento! Tu come fai a sapere ciò che provo dentro di me, che non rivelo a nessuno?”
“Ora ascoltami“
Rispose la farfalla “Perché io sono come te e tu sei come me. So bene cosa stai passando perché ho vissuto le tue stesse emozioni” e continuò “Ciò che sei chiamato a fare è di trasformarti, evolverti, spiccare il volo. Non sarà facile, crederai di morire, dovrai lasciare tutte le tue certezze. Ma la ricompensa sarà quella di vedere il mondo dall’alto. Non ci sarà più nessuna pianta così alta da non poter raggiungere la sua cima. Avrai ali bellissime, ricche di colori. Se deciderai di accettare la tua vera nature e di elevarti, allora la tua natura ti proteggerà. Se invece continuerai ad aver paura del tuo richiamo, passerai la tua vita strisciando a terra, con un profondo senso di tristezza nel cuore. Molto peggio di quel che hai provato finora. Segui il tuo richiamo con fiducia. Per quanto possa sembrare faticoso, non starai perdendo nulla, ma starai lasciando le catene che ti impediscono di far crescere le tue ali. Potrai così spiccare il volo. Tu non sei un bruco, ancora non lo sai, tu sei già una farfalla. Basta che segui la tua natura.”
Così dicendo la farfalla prese il volo e salutò il suo amico bruco, per poi ritrovarlo qualche giorno più tardi nella sua vera forma, volare accanto a lei. Aveva seguito la sua natura e si era liberato della catene che gli impedivano di far crescere le sue ali.
Ora la nuova farfalla era veramente felice, nel suo mondo accanto ad altre farfalle che volavano con lei.
Bruco e farfalla contemporaneamente, sai qual’è la morale di questa storia?
Te lo spiego subito. Troppo spesso si fa l’errore di identificarsi non con la nostra natura, ma con le situazioni in cui siamo immersi. Ciò che ci attira è un segnale della nostra anima, verso cui dovremmo indirizzare le nostre energie e attenzioni. Perché lì si trova la nostra vera essenza. Invece ci si lascia ingannare dalle abitudini, dalle routine, dalle maschere che ci siamo messi o che come spesso accade, sono altre persone a metterci addosso. E si rinuncia alla nostra vera natura. Ai nostri veri bisogni. Allora c’è un solo modo per riuscire a andare nella giusta direzione:
Lasciarci guidare con fiducia dalla nastra anima. Dove lei ci fa guardare allora è giusto che ci incamminiamo.
Ora ti chiedo, quando ti è capitato di essere come questo bruco che vorrebbe volare e che non sa che è già una farfalla inespressa?
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